
Ti sei mai chiesto perché alcuni piatti “minori” restano impressi più di quelli centrali? È la funzione che assumono al momento in cui vengono serviti.
Prendi i cannolicchi, ad esempio. Sottovalutati, fraintesi, confinati troppo spesso alla sola dimensione della rosticceria o del buffet.
Ma se li riprendi in mano con un’idea precisa, diventano uno strumento perfetto per arricchire l’offerta pranzo.
Necessari ma non invadenti
Hai già una base di piatti freddi o tiepidi (cereali, insalate, vellutate)? Aggiungi 2–3 cannolicchi rigenerati — in guazzetto leggermente acidulo, gratinati in forno, o semplicemente scottati con un filo d’olio e prezzemolo — per dare un tocco gourmet.
Modulo “antipasto evoluto”
Proponi una piccola cup con vellutata estiva (pomodoro, piselli, cetriolo) accompagnata da 2 cannolicchi in guazzetto: il piatto è bilanciato, nutriente e veloce da assemblare. Il cliente percepisce più valore, tu gestisci costi e margine con una componente di pesce di pregio.
Cannolicchi nel piatto unico “open‑format”
Disponili su pane tostato o crostone: crema vegetale, rucola, poi i cannolicchi. Aggiungi un filo d’olio crudo e scorza di limone. Hai costruito un piatto completo — carboidrato, verdura, proteina — con un tocco distintivo, veloce da rigenerare e perfetto anche per il take‑away.
Elemento di contrasto texturale e visivo
In un’insalata di farro o cous‑cous grigliato, i cannolicchi tagliati a strisce introducono croccantezza e un richiamo al mare: esatto, la pausa pranzo al bar può sorprendere. Basta rigenerare velocemente, porzionare e mantenere freschezza.
Ricetta rapida per chiusura sala
– Spurgati e puliti in anticipo
– Rigenerati in padella con aglio, vino bianco e prezzemolo (2–3 min)
– Serviti sul piatto o in monoporzione tiepida
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